In sintesi
- 🎬 Lo Squalo
- 📺 Iris HD alle 21:15
- 🦈 Un thriller cult di Steven Spielberg che racconta la minaccia di uno squalo sulle spiagge di Amity, simbolo della paura collettiva e della tensione costruita magistralmente, con un cast iconico e la celebre colonna sonora di John Williams.
Lo Squalo, Steven Spielberg, Roy Scheider e la musica di John Williams sono le entità che dominano la TV di stasera, e non potrebbe essere altrimenti: il capolavoro assoluto del 1975 torna su Iris HD alle 21:15, pronto a ricordarci perché ha definito la grammatica del thriller moderno.
Lo Squalo su Iris: perché è ancora il film perfetto per una serata ad alta tensione
Quando si parla di film che hanno segnato un’epoca, Lo Squalo è una di quelle pietre miliari che resistono a qualsiasi moda. Spielberg aveva appena trent’anni quando portò sullo schermo il romanzo di Peter Benchley, eppure si muoveva già con una sicurezza quasi arrogante nel costruire atmosfere, ritmo e soprattutto tensione: il vero motore del film non è il mostro, ma l’attesa del mostro. Ed è proprio questo che lo rende così irresistibile da rivedere ancora oggi, in una qualunque sera di dicembre.
La storia la conoscono tutti: la tranquilla isola di Amity, i turisti che riempiono la spiaggia, lo sceriffo Martin Brody che vorrebbe chiudere tutto dopo la prima vittima, il sindaco che ignora il pericolo per non frenare la stagione estiva. Ma rivederla oggi permette di cogliere sfumature che vanno oltre il semplice “film sullo squalo assassino”. La paura non è quella dell’animale in sé, ma della negazione collettiva del pericolo, della politica che finge che tutto vada bene, dell’economia che schiaccia il buon senso. È un tema sorprendentemente attuale, e forse proprio per questo Lo Squalo continua a sembrare freschissimo.
Roy Scheider, Richard Dreyfuss e Robert Shaw formano uno dei terzetti più iconici della storia del cinema. Brody, Hooper e Quint non sono solo tre archetipi — il poliziotto ordinario, lo scienziato idealista e il cacciatore burbero — sono tre modi diversi di affrontare la paura. E quando salgono a bordo dell’Orca, il film cambia ritmo, diventando quasi un kammerspiel in mezzo all’oceano.
Quel mostro meccanico che ha fatto la storia (Lo Squalo anche quando non funzionava)
È ormai famosa la storia del gigantesco squalo meccanico costruito da Robert Mattey: sei metri di creatura fittizia pensata per rivoluzionare gli effetti speciali e che, in realtà, non funzionava quasi mai. Paradossalmente, fu proprio questo fallimento tecnico a dare al film il suo carattere leggendario. Spielberg fu costretto a mostrarlo il meno possibile e il risultato fu una suspense che ancora oggi viene studiata nelle scuole di cinema: vedere meno significa immaginare di più, e nell’immaginazione si annida la paura più autentica.
John Williams fa il resto: due note, ripetute in loop, che hanno ridefinito il concetto stesso di minaccia. È impossibile sentirle senza avvertire un brivido, ed è il segno di una colonna sonora entrata nel DNA della cultura pop. Dalla pubblicità alle parodie, da I Simpson ai film per ragazzi, quel tema musicale è ovunque, come un codice genetico del terrore.
Vale anche la pena ricordare quanto Lo Squalo abbia cambiato Hollywood. Prima del 1975, l’estate non era considerata una stagione adatta per i blockbuster. Spielberg ribaltò tutto: incassi record, file chilometriche fuori dai cinema, un modello di distribuzione che aprì la strada a decenni di cinema commerciale. È curioso pensare che un film nato tra mille problemi, adattato da un romanzo che nemmeno era stato pubblicato quando ne comprarono i diritti, sia diventato il capostipite di un nuovo modo di fare industria.
Cosa ci aspetta stasera su Iris
La programmazione di Iris HD prevede Lo Squalo alle 21:15, in una versione che porterà il film a circa 160 minuti comprensivi di pause e spazi televisivi. Un’occasione perfetta per riscoprire un’opera che non ha perso un grammo del suo potere visivo. E proprio perché è un film così radicato nella memoria collettiva, vederlo in TV restituisce quell’atmosfera da “evento” che gli appartiene per natura.
E per gli spettatori più nerd, ci sono dettagli da tenere d’occhio: il monologo di Quint sull’USS Indianapolis, la coreografia delle prime inquadrature in acqua, la scelta di Spielberg di mantenere la macchina da presa quasi sempre a livello del mare per far sentire lo spettatore vulnerabile, esposto, proprio come i bagnanti di Amity.
- Uno dei film più influenti di sempre, ancora oggi insuperato nel suo genere
- Un cast in stato di grazia, con un trio d’attori perfettamente bilanciato
In un’epoca in cui gli shark movie si sono moltiplicati in versione sempre più surreale o digitale, tornare alle origini del mito fa capire quanto sia difficile replicare la perfezione del 1975. Niente effetti visivi strabordanti, niente CGI, solo tensione pura, costruita con intelligenza, creatività e una messa in scena che gioca sul non detto, sul non visto, su ciò che si nasconde sotto la superficie. Un po’ come le paure più profonde di ognuno di noi.
Stasera su Iris, Lo Squalo non è solo un film: è un rituale. E vale sempre la pena partecipare.
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